di e con Danilo Bertani
Francesco Totaro del gruppo Don Milani di Modena discute in sala con l'autore
Questo racconto nasce in un'aula di tribunale, nel giorno in cui il suo autore, dopo una vita di duro e onesto lavoro, viene processato per bancarotta fraudolenta. In bilico tra disperazione e follia, sorretto solo dall'amore della famiglia, Danilo Bertani attraversa un corridoio buio che sembra non finire mai. Nelle notti insonni lo perseguitano le parole del suo avvocato: "lasci parlare me, lei non ha il controllo della parola". È così che Danilo comincia a farsi delle domande su se stesso e decide di tornare a scuola: lì - sopra i banchi che da bambino gli avevano procurato solo umiliazioni - incontra le parole di don Lorenzo Milani. Si apre una nuova stagione, di alfabetizzazione e di riscatto.
Con l’entusiasmo della parola ritrovata Danilo percorre a ritroso gli scenari dell’infanzia e della giovinezza, vedendoli come per la prima volta: il quartiere operaio dove è nato e cresciuto, l’impalpabile linea di demarcazione che lo separava dal quartiere della “gente che consideravo ricca”, le straordinarie vie d’acqua che, nella Modena degli anni Cinquanta, nutrivano i sogni e la pancia dei modenesi.
Canali, fossi, fiumi, popolati da piante e pesci oggi quasi del tutto scomparsi dalle tavole e dall'immaginario collettivo.
Il vecchio e il fiume è la storia di una lotta per la sopravvivenza: del vecchio, che combatte ancora contro i fantasmi dell’ingiustizia subita, e del fiume, minacciato dai veleni che rischiano di farlo scomparire per sempre. Insieme, cercano la via del perdono e provano a costruire un futuro sostenibile.